Un libro per descrivere come anche una tragedia possa diventare un collante indissolubile dei legami familiari. “Rinascere insieme” racconta la storia di Davide Protopapa e della sua famiglia, un racconto che si snoda attraverso gli anni segnati dal dolore, dalla lotta per la vita e dalla rinascita. L’autrice, Giusy Matranga, madre di Davide, lo ha scritto per raccontare la drammatica esperienza vissuta dalla sua famiglia a partire dal 16 gennaio del 2013, quando il figlio ventenne venne investito da un’auto mentre attraversava le strisce pedonali, diretto alla fermata dell’autobus. Un incidente che ha cambiato tutto. Siamo a Pieve Emanuele, in provincia di Milano.
In quei momenti difficili, Giusy ha trovato nella forza del marito Luca Protopapa, vigile del fuoco, una colonna sulla quale potersi appoggiare. E accanto a loro c’era anche Matteo, il figlio minore, che improvvisamente si è trovato a dover diventare il più grande, il più forte, nonostante la sua ancora giovane età.
L’incidente ha visto Davide lottare tra la vita e la morte, segnando un punto di non ritorno. Dopo un’operazione complicata al San Raffaele di Milano, Davide è rimasto in coma per 33 giorni e in terapia intensiva per ben altri 165 giorni. La riabilitazione è durata anni. Quando finalmente si è risvegliato, ha dovuto ricominciare tutto da capo. Non ricordava più nulla del suo passato: non sapeva parlare, leggere, scrivere e nemmeno camminare. Era come un neonato che doveva imparare tutto di nuovo. Nonostante le difficoltà, Davide ha trovato dentro di sé la forza di andare avanti. Ha ripreso il suo percorso di studi e, con il tempo, è riuscito a diventare massaggiatore, non arrendendosi mai di fronte agli ostacoli.
Alla presentazione del libro avvenuto nell’estate del 2024, oltre a Giusy, c’era anche Antonella Cipriani, la rianimatrice che ha contribuito a salvarlo. La dottoressa ha raccontato come, nonostante il rischio di lasciare Davide in uno stato vegetativo, si è creduto fino in fondo nella possibilità di un recupero. “Ci abbiamo creduto, nonostante tutto”, ha detto, ricordando l’intensità e la difficoltà di quel momento. Il suo intervento, insieme al lavoro di tutti i medici, ha fatto sì che Davide avesse una seconda possibilità.
Sono passati ormai quasi 12 anni da quel giorno. Davide, che si era svegliato dal coma senza alcuna memoria, ha ripreso il suo cammino. Giusy, raccontando la sua storia, ha ricordato come la memoria del cuore lo abbia aiutato a recuperare almeno l’amore per suo nonno, un affetto che è riuscito a riaffiorare nonostante la mente fosse cancellata. Questo ricordo, dolce e potente, è stato il primo passo verso il recupero. Ha spiegato che per lei scrivere è stato come “respirare”, un modo per ritrovare la forza di andare avanti, pur accettando che il passato non si può riscrivere. La sua testimonianza non è solo un racconto di sofferenza, ma un atto di solidarietà per chi vive esperienze simili, offrendo una mano a chi sta affrontando un dolore simile.
La famiglia Protopapa, pur distrutta dall’incidente, ha trovato la forza di ricostruirsi. Quella che sembrava una tragedia senza fine si è trasformata in una rinascita. Oggi, Davide è ancora impegnato nella sua lotta quotidiana per recuperare il tempo che il destino gli ha sottratto. “Nato due volte”, come ama definirsi, continua ogni giorno a combattere per riconquistare una vita che non è mai stata data per scontata. La loro è una storia di resilienza, di amore e di speranza. Una storia che insegna che, nonostante le difficoltà, ogni giorno è una nuova possibilità. Soprattutto se vissuto con l’affetto incondizionato di una famiglia.
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Last modified: 17 Febbraio 2025