Sono passati tre anni e pochi mesi da quel tragico incidente in cui ha perso entrambe le gambe dopo una terribile caduta dallo scooter mentre stava rientrando presso la propria abitazione. Vivo per miracolo, Christian Volpi, 25 anni di Borgo di Magrignano in provincia di Livorno, dal dramma è tornato quasi del tutto autonomo: guida l’auto, cammina con le protesi realizzate per lui nel centro specializzato di Budrio – “sono indipendente per il 99,9% delle cose”, dice – e da ex canoista-allenatore è diventato un campione di paracanoa, lo sport in cui ha rappresentato l’Italia alle Paralimpiadi di Parigi. Ha centrato la finale, arrivando poi ad un ottimo settimo posto. Il venticinquenne livornese quest’anno aveva già vinto la medaglia d’argento agli Europei ed è al quarto posto nella classifica degli atleti di specialità.
Quando si risvegliò in ospedale dopo l’amputazione degli arti inferiori, disse così: “Ho visto la mia famiglia accanto al letto, mi sono detto che ero ancora vivo, ho pensato che non dovevo guardare a quello che avevo perso, ma a quello che mi era rimasto e farne tesoro, sono stato così vicino alla morte da poter apprezzare la vita”. E infatti è ripartito, più forte di prima, tanto che ha aggiunto: “Sogno le paralimpiadi di Parigi”, mentre, sempre dall’ospedale stava guardando i Giochi del Giappone. Qualcosa che pareva utopia, dato che la paracanoa non era neanche nei suoi piani, ma che oggi è diventata realtà. Perché quel ragazzo, la cui storia ha commosso il mondo tanto che è riuscito a raccogliere oltre 150 mila euro su una piattaforma di crowdfunding, l’impresa l’ha fatta riuscendo in soli trenta mesi non solo a salire in canoa ma anche a laurearsi campione italiano. Segno che laddove non si può arrivare con il fisico, è possibile ottenere ugualmente risultati con la tenacia e la forza di volontà, senza farsi sopraffare da angoscia e negatività. Insomma, Volpi rappresenta un vero esempio di resilienza e forza di reazione.
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Last modified: 31 Ottobre 2024
