Nicola Trussardi

Stilista

α Bergamo 17 giugno 1942
ω Milano 13 aprile 1999

Simbolo del Made in Italy, promotore di arte, cultura e sostenibilità ambientale

Nicola Trussardi lega indissolubilmente il suo nome all’alta moda e ad una sensibilità ambientale che si manifesta con l’utilizzo di ecopelle per le sue creazioni e messaggi di protesta contro la deforestazione delle foreste pluviali nel mondo e l’impiego di vera pelliccia animale. Dopo la Laurea in Economia e Commercio nel 1968 presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, entra nell’azienda di famiglia due anni dopo, azienda fondata dal nonno Dante nel 1910 come laboratorio artigianale di guanti. Verso la fine degli anni ’70, dopo la morte del padre, Nicola assume il comando dell’impresa trasformandola in una delle più importanti maison italiane, che ha contribuito a diffondere il made-in-Italy nel mondo.

L’anno 1973 segna l’uscita del famoso logo del levriero e da lì è un’escalation di successi, con aperture di boutique e negozi in tutto il mondo, tanto che negli anni Ottanta Nicola si dedica personalmente ad alcuni progetti speciali come il design d’interni per velivoli ed elicotteri.

Nel 1989 la maison fa parlare di sé perché in occasione della presentazione della collezione, Nicola fa inserire una lettera di protesta contro la deforestazione all’interno delle borse omaggio consegnate agli ospiti all’ingresso della sfilata. Nicola Trussardi è stato anche costumista per importanti rappresentazioni teatrali sia in Europa che negli Stati Uniti.

Nel 1996 Trussardi apre i propri spazi all’interno di Palazzo Marino alla Scala, in Piazza della Scala, proprio di fronte al teatro milanese: oltre alla boutique Trussardi, la struttura ospita uno showroom, un bar e un ristorante. Nello stesso anno nel Palazzo sono stati esibiti per la prima volta i 150 disegni inediti di Pablo Picasso. Degna di nota è senza dubbio anche la costruzione del Palatrussardi di Milano, che ha ospitato importanti concerti pop e rock di artisti come Frank Sinatra, Liza Minnelli, e Sammy Davis. Nel 1996 viene istituita la Fondazione Trussardi, un’istituzione no-profit per la promozione della cultura e dell’arte contemporanea presieduta dal 1999 da Beatrice Trussardi. Dal 2003 la Fondazione ha orientato le proprie risorse nella realizzazione di eventi ed esposizioni temporanee d’arte contemporanea negli spazi pubblici della città di Milano.

La parabola di Nicola Trussardi si conclude nel 1999, quando resta vittima di un sinistro stradale. La sua auto, una Mercedes Coupé 210 CLK, impatta contro la cuspide che delimita l’uscita di Cascina Gobba, sulla Tangenziale Est di Milano: Nicola Trussardi stava rientrando a casa a sua, a Bergamo Alta, dopo una cena con Leonardo Mondadori successiva all’inaugurazione che si era tenuta nel pomeriggio nel suo atelier, il ‘Marino-Center’, in piazza della Scala. Le sue condizioni sono gravissime, viene ricoverato presso il padiglione Beretta del Policlinico milanese ma nemmeno un immediato intervento di neurochirurgia gli salva la vita. Il coma è irreversibile e la famiglia decide di donare gli organi. Le prime ipotesi sull’uscita di strada facevano pensare ad un malore, ma ciò viene escluso dall’autopsia. Vengono fatti degli accertamenti sull’auto, in quanto solo uno degli airbag sembra si sia aperto. Si sospettava quindi un malfunzionamento dei sistema di sicurezza, tanto che vengono iscritte nel registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio colposo sette persone, tra cui alcuni dirigenti della Mercedes. E dopo otto mesi un altro colpo di scena: spunta un testimone che dice di aver visto un’auto provocare una turbativa che avrebbe indotto Trussardi alla manovra mortale, per poi dileguarsi.

Ma il destino della famiglia Trussardi viene segnato da un altro terribile lutto. Quattro anni dopo, sempre a causa di un incidente stradale perde la vita il figlio Francesco.

 

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